GIOVANI E LAVORO

Si parla da anni di lavoro per i giovani e della difficoltà che questi incontrano nel trovare proposte serie e contratti stabili.

Quando si parla di lavoro si incrociano diversi sistemi che compongono il quadro: l’economia, le regole, gli incentivi e i servizi.

Sul versante della legislazione e delle regole, ci sono stati interventi più o meno efficaci negli anni, culminati nel Jobs Act, mentre per quanto riguarda i servizi al lavoro, le iniziative pubbliche e private non hanno ancora consolidato un modello capace di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

La normativa sul lavoro ha cercato di definire due forme contrattuali interessanti per le aziende ed adatte ai giovani: apprendistato e contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Sul lato dell’incentivazione ci sono diverse opportunità che prevedono sgravi e premialità per l’inserimento lavorativo.

Ora, pur riconoscendo la necessità di continuare a migliorare le regole e di sostenere gli incentivi, diventa indispensabile concentrare l’attenzione sui servizi di incontra tra domanda e offerta di lavoro per i giovani.

L’erogazione efficace e stabile di servizi che facilitino l’incontro tra domanda e offerta di lavoro è prioritaria e la formazione specifica e i tirocini di inserimento.

L’ingresso nel mercato del lavoro richiede la formazione e preparazione dei ragazzi sugli strumenti per la ricerca attiva.

Le Università si sono attivate da anni su questo percorso di facilitazione mentre la scuola di secondo grado è agli inizi. Si segnalano le iniziative del Progetto Fixo (http://www.italialavoro.it/wps/portal/fixo) e di Alma Diploma (https://www.almadiploma.it/), che rappresentano due esperienze interessanti, che abbiamo considerato nella progettazione di una proposta di servizi di placement.

È comunque importante e urgente definire un modello funzionale per sostenere gli studenti sia nella scelta rispetto alla prosecuzione negli studi (orientamento) sia per entrare nel mondo del lavoro (incrocio domanda e offerta ed autoimprenditorialità).

Un altro lato scoperto del ragionamento del rapporto tra giovani e lavoro è quello che riguarda l’autoimprenditorialità, in un Paese con più di 4 milioni di imprese e 5.3 milioni di partite iva.

Su questa “dimenticanza” o “latitanza” non si può tacere. Tutti i sistemi paese del mondo avanzato, stanno investendo sia risorse che progettando servizi per sviluppare le iniziate di auto imprenditorialità dei giovani.

La scuola italiana sembra ignori questa caratteristica (in Italia tra l’altro numericamente molto significativa) che vede il proprio lavoro sempre più come lavoro in proprio.

Su questo tema la formazione assume un ruolo decisivo, in quanto le competenze di cittadinanza acquistano una dimensione e un significato centrale, anche agli occhi dello studente.

Quanto sono importanti la comunicazione, il calcolo, lo spirito d’iniziativa per l’idraulico e l’estetista che si mette in proprio?

Se consideriamo che, la gran parte di chi sceglie queste professioni, in un futuro vicino lascia il lavoro dipendente per aprire una propria attività dopo pochi anni di lavoro, ci rendiamo conto di quanto sia importante una azione formativa, orientativa e servizi di supporto.

Nel vasto campo dell’innovazione questo ragionamento si fa ancora più decisivo e complesso. Pensiamo al sistema del credito, agli aspetti normativi, all’incentivazione in quest’area.

Una proposta sul lavoro dei giovani nella scuola non può non avere uno sguardo a 360 gradi su questi aspetti.

Non si può non tenere conto delle opportunità e del valore di fare esperienza all’estero, magari attraverso i programmi come Erasmus plus, finalmente aperti anche alla secondaria (http://www.erasmusplus.it/).

 

Una proposta concreta

L’associazione MEET lavora nell’orientamento scolastico e professionale. Nei servizi al lavoro ha promosso nel 2015 3 reti per il lavoro che hanno coinvolto enti pubblici, agenzie per il lavoro, enti di formazione. In queste esperienze si sono sviluppati strumenti e metodologie innovative per la ricollocazione di persone coinvolte in crisi aziendali e persone disoccupate.

Nella scuola Meet opera sia per l’orientamento tra il primo e il secondo grado della secondaria ma anche nell’orientamento in uscita dalla scuola superiore e nei servizi antidispersione nel biennio.

Queste esperienze hanno consentito di progettare, sperimentare e mettere in campo un set di servizi capace di rispondere alle esigenze degli studenti in uscita dalla scuola superiore.

Il know how, gli strumenti messi a punto, la capacità di fare rete, la presenza e conoscenza del territorio di riferimento sono indispensabili per costruire una proposta efficace con l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani a buone opportunità per il primo lavoro.

L’ambito di sperimentazione è individuato nel Polo Tecnico Professionale (una figura giuridica recente) che aggrega, in associazioni temporanee di impresa o di scopo, alcune scuole con altri soggetti che cooperano nella realizzazione di programmi, progetti, servizi di natura formativa legati ad un territorio ed un settore specifico.

Il Polo mostra di avere caratteristiche adatte per la sperimentazione del placement, perché ha al proprio interno componenti del mondo delle imprese e dell’università. È una micro rete costituita e costruita per sviluppare iniziative e progettualità extraordinem rispetto alla normale programmazione e attività dei propri componenti.

Queste condizioni sono favorevoli alla creazione di un sistema capace di rispondere ad esigenze diverse: orientamento, formazione aggiuntiva, relazione con le imprese. Inoltre il Polo ha una posizione privilegiata rispetto al settore in quanto associa tra loro i soggetti erogatori di formazione presenti sul territorio. Nello specifico c’è un ulteriore fattore positivo. Enfapi di Como è un ente accreditato per il lavoro inserito nell’albo di Regione Lombardia e quindi titolato all’erogazione di servizi al lavoro anche per il cosiddetto stock di Garanzia Giovani.

Garanzia Giovani è il programma finanziato dal Fondo Sociale Europeo che prevede servizi e incentivi per l’inserimento lavorativo di giovani under 30. Il Ministero del Lavoro, in accordo con le Regioni, gestisce il programma. Regione Lombardia è, grazie alle attività storicamente presenti, la regione più attiva e con i numeri più significativi sia per quanto concerne i tirocini che per le assunzioni: 126.342 giovani iscritti, 103.444 sono entrati nel programma, 66.485 attivati nel Mercato del lavoro.

Garanzia Giovani è quindi un’opportunità molto importante che tuttavia coinvolge prevalentemente coloro che sono fuori da tempo dal circuito scolastico.

Sempre in Lombardia, i giovani che hanno terminato gli studi da almeno 4 mesi ed hanno beneficiato dei servizi di garanzia sono stati 72.165 (stock) mentre è poco significativo il cosiddetto flusso (ossia gli studenti entro i 4 mesi dal conseguimento di un titolo di studio che hanno fatto ricorso a GG sono attraverso le scuole di provenienza stati solo 2.113).

Il programma tuttavia, anche se i numeri del flusso sono oggi così ridotti, rappresenta la migliore opportunità per finanziare i servizi di placement della scuola (del Polo Tecnico nel nostro specifico) in quanto nel panel di servizi troviamo tutto ciò che serve: colloqui di accoglienza, colloqui di pianificazione degli interventi, coaching, tutoraggio di tirocini aziendali, sistema premiale sia per l’operatore che per l’azienda per inserimenti di durata uguale o superiore a 6 mesi.

 

UFFICIO DI PLACEMENT per le scuole superiori

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